Aprile 18, 2024

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Reato di Sharia e divieto per le donne musulmane di indossare il velo, questi i due punti principali del DdL depositato dal leghista Roberto Calderli in Senato.

La proposta di legge contiene disposizioni “volte a contrastare i precetti religiosi e ideologici incompatibili con i principi costituzionali, l’ordinamento giuridico, la pubblica sicurezza e il benessere sociale della collettività”.
La proposta di Calderoli investe i luoghi e gli edifici di culto, le modalità di svolgimento dei sermoni nelle moschee, modifiche al codice penale con l’introduzione del reato di apologia della “guerra santa”.
Nella relazione introduttiva, Calderoli sottolinea l’esigenza del rispetto da parte dei musulmani “ delle normative vigenti in materia di libertà individuale e di pensiero, di obbligo scolastico, di autodeterminazione e di uguaglianza formale di tutti i cittadini davanti alla legge, lo status giuridico o religioso delle donne, il rispetto del diritto di famiglia e dell’istituto del matrimonio, dei minori e dei non credenti e il trattamento degli animali”.
Il DdL Calderoli propone l’introduzione in Italia del reato di Sharia, integrando quanto disposto dall’art. 414 del Codice penale sull’istigazione a delinquere e inserendo tra i reati che possono essere puniti con multa o con il carcere, anche indossare il velo.
Nel DDL Calderoli è previsto, dunque, il divieto “di indossare nei luoghi pubblici, aperti al pubblico o esposti al pubblico, indumenti o qualunque altro accessorio, ivi inclusi quelli motivati da precetti religiosi o etnico-culturali che celano, travisano ovvero rendono irriconoscibile il viso impedendo l’identificabilità della persona senza giustificato motivo”.
In caso di inosservanza, è prevista un’ammenda da 150 a 300 euro, commutabile nell’ “obbligo di prestare un’attività non retribuita a favore della collettività per finalità sociali e culturali destinate al raggiungimento di obiettivi di integrazione”.
Inoltre, revoca della cittadinanza se nei primi anni dall’ottenimento si viene puniti per apologia della Guerra Santa, con effetto consequenziale di espulsione immediata.
°a cura di avv. Luciana Ruggiero

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