Dicembre 4, 2024
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Nella giornata del 27 maggio 2024 c’è stata la presentazione del rivestimento del giglio del Calzolaio 2024 presso il Museo archeologico di Nola.

In occasione del decennale del sigillo unesco, la Corporazione del Giglio del Calzolaio 2024, rappresentato dai maestri di festa famiglia Giugliano di Antonio e Sebastiano Giugliano, ha presentato il rivestimento artistico della corporazione del giglio , che sarà trasportato quest’anno dalla Paranza nolana Pollicino di Gennaro e Francesco Pollicino durante la ballata dei gigli del 30 giugno 2024.

L’architetto Antonio Scala, progettista del giglio,  ha rappresentato nel migliore dei modi il sigillo che ha sancito la Festa dei gigli di Nola come patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco. La struttura presenta infatti alla base del piedistallo la figura del cullatore che alza il giglio , in cui tutta la popolazione di Nola e il mondo possano rivedersi. Man mano che lo sguardo si alza compaiono i ritratti delle varie macchine a spalla. Concludono il rivestimento due mani in cartapesta che, tramite una fune, si congiungono alla statua di San Paolino. Hanno presenziato l’incontro la Fondazione Festa dei Gigli con Francesco De Falco e l’avvocato Giusy Lanzaro, il Comune di Nola con il vicesindaco Carmine Sautariello e l’assessore comunale Antonio Napolitano.
Menzione d’onore per il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e Patrizia Nardi, responsabile del Comitato scientifico Unesco.

LA STORIA:

Il 4 dicembre 2013 la Festa dei Gigli di Nola è entrata a far parte del patrimonio orale e immateriale dell’umanità sotto tutela UNESCO. L’inserimento della millenaria festa nella lista dei patrimoni da tutelare è avvenuto durante l’ottava sessione del Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, tenutasi a Baku, in Arzebaijan, presso l’Hotel Merriot.

I gigli di Nola entrano nel patrimonio UNESCO grazie al progetto della “Rete delle grandi macchine a spalla”, di cui fanno parte oltre a Nola anche Viterbo con la sua Macchina di Santa Rosa, Sassari con i suoi Candelieri e Palmi Calabro con la Varia.

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