Luglio 27, 2024

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Novità per i nostri amici a quattro zampe, considerati esseri senzienti ma non solo.

Sono proprio loro, infatti, i destinatari del primo “Codice di diritto animale” che raccoglie, per la prima volta nel nostro Paese, norme, regolamenti, casi e giurisprudenza e, ovviamente, diritti e doveri, rischi legati al possesso, alla proprietà e alla detenzione degli animali d’affezione. 

Il codice, pubblicato in anteprima su Cassazione.net e da ottobre disponibile nelle librerie, è nato grazie all’attento lavoro di due attivisti Lav – Andrea Cristofori, responsabile canili ed esperto nel settore legale, e Alessandro Fazzi, consulente della Lega anti vivisezione. 

L’opera vanta un padrino d’eccezione, l’ex pm torinese Raffaele Guariniello. 

Guariniello, rafforzare la tutela dei diritti degli animali
«Nel nostro Paese, le norme a tutela dei diritti degli animali possono e debbono essere ulteriormente rafforzate – chiarisce nell’introduzione Guariniello – ma già oggi impongono interventi potenzialmente efficaci. Oggi, a differenza di ieri, fare giustizia non vuol più dire occuparsi soltanto di criminalità in danno dell’uomo. Oggi vuol anche dire proteggere la vita, l’integrità, il benessere, la dignità degli animali». E aggiunge « Sorprende, da questo angolo visuale, ed è deleteria, la scarsa diffusione tra gli operatori dei principi che governano la protezione degli animali sul piano internazionale e nazionale. Il fatto è che non basta avere buone leggi di facciata scritte sulla carta. Ed è purtroppo la larga disapplicazione delle norme vigenti uno dei fenomeni che più caratterizzano l’Italia e non solo l’Italia. In alcune zone del nostro Paese, i processi penali per reati lesivi degli animali proprio non si fanno, mentre in altre zone si fanno, ma spesso con una tale lentezza che prima di arrivare al verdetto finale si concludono con la prescrizione del reato. La conseguenza è devastante. Si diffonde nella sostanziale indifferenza di pur autorevoli istituzioni un senso d’impunità, l’idea che le regole ci sono, ma che si possono violare senza incorrere in effettive responsabilità. E si diffonde un altrettanto devastante senso di giustizia negata». 

Come nasce l’idea di un codice di diritto animale?
L’idea nasce dalla mancanza assoluta in Italia di un’opera di tal genere che potesse fungere da guida e vademecum per chi detiene un animale da compagnia. 
Il nuovo codice contiene proprio tutto: dalla regolamentazione dell’affido del cane in caso di separazione, alle regole in condominio e poi ancora alla responsabilità dei sindaci. Ma non solo: viene approfondito anche il tema del randagismo, degli appalti, delle regole in canile. E, ultimo, ma non in ordine di importanza, tutti gli aspetti fiscali concernenti gli allevatori.

La Cassazione, ha fatto da apripista con l’introduzione del concetto di “essere senziente”,  giungendo  alla previsione di sanzioni,  anche di natura penale, a carico di chi, pur detenendo l’animale in buone condizioni di salute, offende il suo equilibrio psico-fisico. 

In attesa del ddl sull’inasprimento delle pene per chi maltratta gli animali, il Codice si pone come una novità assoluta, davvero utile. 
Esso è rivolto a tutti, privati e istituzioni. Perfino a chi non possiede un animale ma che potrebbe essere vittima del randagismo o essere infastidito da rumori molesti e intollerabili nel condominio. 

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