Ottobre 8, 2024

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Rinvio a giudizio e prima udienza il 24 gennaio 2018 dinanzi al Tribunale di Nola per Arvonio Michele, difeso dall’avv. Vincenzo Laudanno di Nola.
È la decisione adottata dal G.U.P. del Tribunale di Nola a carico dell’Arvonio, attuale Comandante della Polizia Municipale di Avellino.
Arvonio Michele deve rispondere dei reati di abuso di ufficio e tentata concussione.
Gli eventi dettagliatamente riportati negli atti giudiziari, avvennero a Tufino tra febbraio e maggio 2015: all’epoca Arvonio ricopriva “a scavalco” i ruoli di comandante della Polizia Locale di Tufino (Napoli) e della Polizia Municipale di Avellino.
Secondo la richiesta avanzata dal P.M. della Procura di Nola, dott.ssa Luisa D’Innella, l’imputato Arvonio Michele dovrà difendersi dal reato di tentata concussione perché, “in qualità di pubblico ufficiale, essendo all’epoca comandante della Polizia Municipale di Tufino, abusando della sua qualità, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere gli interlocutori a dargli o comunque a promettergli indebitamente l’utilità consistente nel vantaggio elettorale che sarebbe derivato alla lista da Arvonio sostenuta e facente capo al candidato Sindaco Franco Tommaso Esposito”. 
Per ottenere ciò, come ricostruito dal P.M. nella richiesta di rinvio a giudizio, l’Arvonio avrebbe convocato presso i propri uffici Colantonio Giuseppe pronunciandogli frasi del tipo “Franco (il candidato Sindaco n.d.r.) c’è rimasto un poco male…tu lavori a Tufino…vai solo a perdere, tu avrai ripercussioni…magari qualche carta non ce l’hai a posto… ti puoi aspettare che dopo ti fai male?”.
Lo stesso Arvonio, sempre secondo quanto accertato dal P.M., si sarebbe poi recato presso l’abitazione di Falco Bartolomeo avvertendolo che “non avrebbe dovuto candidarsi con la lista facente capo a Carlo Ferone pronunciando la frase “chi non è con me, è contro di me”.
Gli eventi non si concretizzarono per l’opposizione di Giuseppe Colantonio, di anni 52, rappresentato nel processo insieme alla moglie Angela Pasqualina Iovino di anni 49 dall’avv. Michele Franco, e di Bartolomeo Falco di anni 52, che è assistito dal difensore di fiducia avv. Walter Mancuso con studio a Nola.

 

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