Luglio 27, 2024

Quali sono i divieti ufficiali sulle spiagge? Quali le regole di buon comportamento al mare?


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Che si tratti di una norma di buona educazione o di una disposizione legislativa, quali sono divieti ufficiali sulle spiagge? Quali le regole di buon comportamento al mare?


  • È severamente vietato rimuovere conchiglie, sabbia o quant’altro dalle spiagge.

La conchiglia raccolta per conservare un ricordo della gita al mare può costare molto cara: difatti, secondo il Codice della navigazione, il prelievo di qualsiasi materiale o specie animale o vegetale marittima è punito col pagamento di una sanzione amministrativa che può arrivare sino a 9.296 euro. Ma le sanzioni non si limitano al materiale marittimo: anche chi parte nelle località interne ha il divieto di raccogliere diverse specie di fiori e piante. Vietatissima, ad esempio, la raccolta della stella alpina, con sanzioni per i trasgressori che si aggirano intorno al migliaio di euro. Le singole Regioni, inoltre, hanno imposto severi limiti alla raccolta di erbe, come l’arnica e il tarassaco e ai prodotti del sottobosco, come i funghi. Stesso per sabbia, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo, del mare territoriale o delle zone portuali della navigazione interna. Considerata la presenza di numerose norme che sanzionano la raccolta e il prelievo di vegetali, animali e materiali, è dunque utile fare un punto della situazione, per stabilire quali prelievi sono vietati e quali sono le conseguenze. Pertanto, è opportuno preventivamente prendere visione delle disposizioni previste dall’amministrazione comunale, al fine di non incorrere in severe sanzioni.

  • Vietato lasciare l’ombrellone dall’alba sulla spiaggia libera.

Ebbene anche questo comportamento è passibile di sanzione! Integra, infatti, il reato di abusiva occupazione di spazio demaniale, per il quale è previsto l’arresto o l’ammenda sino a 516 euro.

  • Falò

Non esiste una norma che li vieta, ma i comuni emanano sempre più spesso disposizioni precise che li sanzionano.

Ecco perché se vi recate in vacanza in una nuova località è bene andarci informati. Inoltre, alcune spiagge sono in prossimità di macchia mediterranea o campi di grano, il rischio è di provocare incendi e rischiare sanzioni ancora più severe.

  • Divieto di campeggio.

Non esiste un divieto, i Comuni però, attraverso ordinanze e regolamenti locali, sempre più spesso prevedono l’assoluto divieto di campeggio in spiaggia, in altri casi lo ammettono previa autorizzazione. Non sono rari i Comuni che tramite le autorità preposte effettuano dei controlli e sanzionano chi rispetta le disposizioni. Attenzione, perché anche una tenda chiusa in pieno giorno può essere passibile di controllo, soprattutto in località della Puglia e della Sardegna.

  • Vietato lasciare rifiuti sulla spiaggia, oltre ad essere passibile di sanzione rappresenta un danno alla natura.

Basti pensare che un fazzoletto di carta viene smaltito in 3 mesi, una bottiglia di vetro non si degrada mai completamente. Non spegnere e seppellire la cicca di sigaretta nella spiaggia, pensa che impiega un secolo per essere smaltita. Non dimenticate l’accendino che si decompone dai 100 ai 1000 anni.


  • Giocare a pallone, racchettoni, etc. è assolutamente vietato (salvo eccezioni) su disposizione della Capitaneria di Porto.

Numerose ordinanze comunali, o emanate dalla capitaneria di porto, con lo scopo di tutelare la sicurezza pubblica pongono, infatti, dei divieti che, se non rispettati, portano all’applicazione di sanzioni amministrative, e, che quindi, è necessario non perdere di vista. Spesso i divieti riguardano i tuffi: dove ci sono delle scogliere invitanti, infatti, è assai probabile che ci sia anche un’ordinanza che vieta di transitare, pescare e tuffarsi da esse. La Capitaneria di porto di Pescara ad esempio ha emanato un’ordinanza nella quale si combatte anche la pratica di tuffarsi dalle scogliere. In altri Comuni, è poi vietato ascoltare la musica ad alto volume, per non disturbare la quiete degli altri bagnanti.

  • Stabilimento

Leggere sempre le disposizioni per evitare spiacevoli inconvenienti. Non dare per scontato l’uso dello shampoo sotto la doccia, l’uso dei giochi per i più piccoli, una sdraio in più o quant’altro, gli orari per svolgere specifiche attività. 

  •  Animali spiaggia? Sono ammessi?

La regola di massima è quella in base alla quale dove non è consentito espressamente l’accesso, anche con museruola e guinzaglio, di norma esso è vietato. Punto di riferimento, quindi, sono le ordinanze comunali che individuano i tratti di spiaggia libera accessibili ai cani. È preferibile leggere le ordinanze regionali o locali, il regolamento dello stabilimento, i cartelli all’ingresso della località balneare o chiedere al personale addetto.

  • Vietato pescare!

In linea di principio, durante la stagione balneare, che va dal 1° maggio al 30 settembre, è fatto divieto di pescare durante le ore di balneazione. In genere, le ordinanze di sicurezza balneare consentono la pesca sportiva, con canna o lenza, in assenza di bagnanti o a una distanza notevole dagli stessi e in direzione del mare aperto, prevedendo la pronta rimozione degli attrezzi utilizzati in caso di avvicinamento di persone. La ratio di un simile divieto è palmare: si vuole garantire una balneazione sicura, in quanto utilizzare le canne da pesca, lanciando ami e piombi tra adulti e bambini che nuotano o passeggiano sull’arenile, può risultare molto pericoloso. La mancata osservanza di tale divieto espone il trasgressore ad una sanzione pecuniaria di importo variabile.

Infine, per concludere, si rammenta che:
• le spiagge sono di competenza regionale, anche se demaniali. Possono essere date in gestione e comunque l’accesso è consentito a tutti;
• la battigia deve rimanere libera dalla concessione, ad uso di tutti e viene individuata in 5-10 metri dalla riva; 
• inoltre, si consiglia di sfogliare le pagine del sito della Guardia Costiera dedicate ai comportamenti da tenere al mare e verificare sempre e comunque eventuali divieti in località balneari. Tenete presente che alcune località marine si ripopolano solo per 3 mesi l’anno e spesso quella è l’occasione per i Comuni di assumere nuovo personale di vigilanza che passa al setaccio l’applicazioni delle disposizioni, elevando sanzioni ai trasgressori.

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